Piantaggine, "piantata" sta ... un po' come noi in questi giorni ...

Plantago lanceolata in fiore ... Affascinanti, sembrano tante ballerine al vento


Mi trovavo in Germania per erbe e lontana da casa, ovviamente a piedi. Era il periodo di metá giugno e raccogliendo e osservando, piano piano mi ero allontanata parecchio. Stavo raccogliendo Iperico, era proprio il suo periodo balsamico, quando ad un tratto mi sono tagliata maldestramente con l‘affilato coltellino sul polpastrello del pollice.
Le mani erano sporche e non avevo nulla per pulirmi. Il sangue sgorgava sgargiante dal dito. Uffa!
Mi stava venendo una crisi … e poi mi sono calmata, ho fatto un profondo respiro e mi son detta:
"guardati intorno e cerca cosa ti occorre. Intorno a te c’é tutto!".

Chiudo gli occhi, li riapro ed ecco che vedo una piccola piantaggine proprio accanto a me. Ne colgo una foglia. La mastico e la applico sulla ferita e … il sangue si ferma!!
Questi sono i miracoli della Natura. 

Plantago major - piantaggine maggiore

Sono le informazioni ataviche che abbiamo nel nostro dna ... e attendono solo che diamo loro la possibilitá di farsi strada nella nostra memoria.

Cosí bloccai anche il gonfiore, unito al bruciore, dopo un pizzico di  ragno, suppongo. Miracolosamente si fermó dolore, gonfiore e la gamba riprese il suo colore naturale. Allora peró tenni le foglie, sempre prima masticate, tutto il giorno sulla parte interessata, legate con un fazzoletto.

E poi é bello, mia mamma la conosce e pure la nonna Peppinella, che la chiamava cinquenervi e la utilizzava come me. Mamma mi raccontava, mentre raccoglievamo insieme qualche tempo fa, che nonna per esempio la utilizzava per problematiche legate alla cute quando lei ed i suoi fratellie  sorelle erano piccoli/e. E difatti come uso esterno le foglie fresche triturate hanno proprietà lenitive, cicatrizzanti, antipruriginose. Con queste si possono fare impacchi per curare infiammazioni della pelle e degli occhi ed anche per lenire ustioni e gonfiori. Inoltre le foglie si possono utilizzare in caso di punture d’insetti, strofinandole semplicemente sulla pelle.

Le tenere e carnosette foglioline sono molto adatte nella preparazione di misticanze, sia crude che cotte (io le mischio con quelle piú amare per rendere piú dolce la pietanza). 
Le giovani infiorescenze danno alle tagliatelle oppure alle minestre un delizioso aroma di fungo, provate a raccoglierne una e assaggiatela! 

le mie insalate colorate, collettive e resilienti

Cavatelli di solina alla crema di piantaggini e noci
Crostini di pane di solina con crema di piantaggine e noci

E‘ un’erba che io personalmente utilizzo volentieri anche per farne creme fresche da mettere sul pane per aperitivi o merende oppure ne realizzo pesti. La ricetta é sempre diversa: cosa abbiamo in dispensa? Noci? Mandorle? Nocciole? Un unico appunto da fare é che essendo sempre un po‘ coriacee, anche se si raccolgono le piú tenere, le scotto in acqua calda prima per qualche minuto e poi non butto via l‘acqua di cottura e la aggiungo mentre faccio il pesto via via all’olio evo e alla frutta secca prescelta.
Sicuramente nell‘alimentazione rappresenta un importante apporto di vitamine, A e C, e sali minerali.
La Piantaggine trova impiego in tutte le sue parti, radici, foglie, fiori e semi!
Il suo succo ci aiuta per esempio in presenza di catarro (molti sciroppi -che si vendono in farmacia- hanno questa pianta come ingrediente), disturbi nella digestione, mal di stomaco, emorragie, …  

La pianta inoltre ha uno straordinario potere disinfettante e germicida (ricordate le mie mani sporche e foglia raccolta, masticata e applicata sulla ferita?).
È sufficiente stropicciare le foglie quanto più si può, e applicarle, così schiacciate, sulle lesioni cutanee, sulle ferite, sulle piaghe, sulle punture di insetti, sui morsi di animali.

Esistono vari tipi di piantaggine, le piú comuni sono la maggiore e la lanceolata … queste due sono anche piante perenni, se le avete nel giardino non eliminatele! Sono piante buone e generose.

Plantago coroponus

Plantago media, Plantaginaceae. Piantaggine pelosa



Per concludere vorrei raccontarvi un’antica leggenda francese che racconto spesso durante la mia performance didattica „Mostra Narrata delle Erbe Spontanee“ per far comprendere quanto sia comune e facile riconoscere e raccogliere questa meravigliosa creatura. 

allestimento Mostra Narrata presso az. agricola Bellelli a Capaccio (SA)
Molto tempo fa, vivevano in un bellissimo castello una damigella e la sua nutrice. La damigella era bellissima, delicata, flessuosa e dalla vita sottile e la nutrice era tonda e grassottella.
Ogni tanto giungevano al castello ricchi mercanti o cavalieri o poeti erranti, la damigella offriva loro un sontuoso pasto e ospitalitá, e tutti, non uno escluso, si innamoravano perdutamente di lei. Ma la damigella non dava il suo cuore a nessuno. La nutrice le ripeteva:‘‘non avere fretta, piccina mia; tu devi attendere il più bel cavaliere, il più magnifico, il più forte, il più brillante…‘‘. Finalmente un giorno bussó alla porta del castello un bellissimo giovane dagli occhi scintillanti  e dal viso color rosa, che amabilmente, ammirava e lodava le due donne; diceva alla damigella:‘‘mi incantano la tua figura snella e la tua delicata bellezza…‘‘ e alla nutrice: ‘‘ammiro molto nella donna le rotonditá e le forme tornite‘‘. La damigella gli offrí una sontuosa cena e, alla luce dei candelabri, intrecciarono danze e canti fino al mattino. Il bel giovane dichiaró il suo amore alla bella, che pensava:‘‘Con un signore cosí squisito, la vita non sará che un bel sogno…‘‘. Al mattino il bel giovane partí per chiedere a suo padre di benedire la sua unione con la damigella: „torneró prestissimo, vestito come un principe, e la nostra vita sará meravigliosa…“. E partí, ma non tornó mai più… La bella e la balia lo attesero, prima alla finestra, poi, spinte dall’impazienza e dal dolore lo attesero ai bordi della strada, sempre, tutti i giorni, d’inverno e d’estate, finché non misero  radici… E da allora sui bordi delle strade la gente vede, elegante e slanciata, ME, la Piantaggine lanceolata e accanto a me la balia, divenuta Piantaggine maggiore dalle larghe e tonde foglie … E resteremo per sempre lì Piantaggini, piantate lì fino a quando, mai, il bel cavaliere tornerá… Morí o fu infedele? Nessuno lo potrá mai sapere, ma la bella e la balia lo attenderanno per sempre, addolorate e fedeli ai bordi di tutti i sentieri.

Grazie Madre Natura!

Testo 01.02.2017 e immagini di Daniela.

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