Ombelico di Venere _ le insalate resilienti



 
La conoscete, l’avete vista tante volte. 
Bella fresca, verde e rigogliosa in luoghi assolati ma anche ombreggiati, tra rocce e muri a secco. 

Ne ho trovato pure degli esemplari al buio in una grotta lungo il fiume Aterno, loro sono piú scuri, perché vivono al buio. 

 

Mi ha colpito il loro colore, stranamente pur senza luce, erano di un verde scuro, quasi nero.  Umbilicus rupestris ... il nome ne descrive, in questo caso specifico, sia la forma, ombelico, che il luogo prediletto, rupe, roccia. 
E‘ una pianta „resistente“. Dopo la fioritura difatti la pianta secca completamente dando l'impressione di essere una pianta annuale, e poi nel successivo inverno il bulbo rigenera nuove foglie. Le basta poca terra e si sviluppa fiera con il suo bel portamento e poi piú tardi con la sua infiorescenza.




E „resistenti“ o "resilienti" sono pure le mie insalate di salvezza e gioia dopo la distruzione di Ortorello. 
Chiamiamole le insalate di decrescita applicata. 
Fai una camminata e torni con un cesto pieno di fiori e foglioline tenere … 
un buon olio di oliva autoprodotto … 
del buon pane fatto in casa con farine scelte (amagri pure autoprodotte) e lievito madre e giá sei felice. 



Una delle mie insalate di resistenza preferita é proprio con le foglioline tenere di ombelico di venere, petali di papavero, fiori di borragine, finocchio selvatico, petali e foglie di calendula, olio evo, …


 


La cura del corpo e dell’anima é pure vedere belle cose, bei colori e poi assaporarli e gustarli con calma e con piacere. Un’insalata di questo genere rincuora!


Dunque le foglie sono eduli (quelle tenere in insalata). 

Sono diuretiche e rinfrescanti; si utilizzarono, dopo esser state ridotte in poltiglia, per lenire lievi ustioni e scottature della pelle. I cataplasmi per curare geloni, piaghe, ulcere e punture di insetti. 

Oppure intere, togliendone la pellicola, su graffi e ferite per velocizzarne la guarigione. 

Pare il succo sia stato usato nel trattamento dell'epilessia, ma da studi moderni non hanno riscontrato principi utili.

In Italia abbiamo diverse specie di ombelico di venere. Umbilicus rupestris (ombelico di venere comune), U. horizontalis, U. rupestris Dandy, U. chloranthus (maggiore), U. erectus (o. reniforme), che si differenziano essenzialmente per l'infiorescenza, per la loro forma e dimensione. 
Cresce in tutto l’ambiente mediterraneo e pure lungo le coste atlantiche europee, in localitá rocciose, sui muri, in zone umide.


La fioritura (solitamente da Marzo a Giugno) e le dimensioni della pianta variano a seconda dell'habitat, per esempio nelle zone più umide e ombrose le piante sono più grandi, mentre in luoghi più secchi sono piccole e il loro colore può essere rossiccio o marrone.

Un‘umile pianta, tenera e bella.


 
Testo (02 marzo 2017) e immagini Daniela









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