il Faggio, il saggio


 

Dedicato a Maria B.


Ascoltare i messaggi delle piante, parlare con loro. 
Andare a trovare (a visitare) una quercia o un faggio non é da tutti. Ma tanti/e di voi mi capiscono o capiranno.

Dalla prima volta che ho visto con occhi consapevoli una faggeta ad oggi ... ne é passata di acqua sotto i ponti. Da allora, in ogni momento di grande cambiamento, ho sentito il profondo bisogno di andare in un bosco a visitare una pianta specifica (ne ho „mie“ sparse in mezza europa). 
Chi mi conosce lo sa. 
Di solito dico: "vado a trovare la mia quercia"
oppure "vado dai miei tigli" o ancora  "vado nel bosco dal mio faggio", appunto!


BiFagus, Unterfranken (Germania)

L’altro giorno sono andata a trovare il BIFAGUS (cosí l‘ho chiamato, perché si biforcava in alto in due magnifici faggi, partendo da una radice e tronco comune). 
Ogni anno ci vado.

Due anni fa sono andata a chiedergli aiuto per la nostra cara Amica Simonetta, e quella notte lei fu liberata dal suo dolore.
Anche per quello volevo rivedere il faggio … perché é trascorso un altro anno da allora.

Era il mio faggio della Saggezza, il faggio che mi consigliava. Bene, cosí pure quest’anno ci sono tornata. E lui … non c’é piú. 

e  lui ... non c'é più 😢


L’hanno tagliato, per venderlo forse, anzi sicuramente. Gli esseri umani non sanno quello che fanno. Una volta i boschi erano delle casseforti. Quando servivano soldi per ragioni vitali, allora si tagliava un albero del proprio bosco e si vendeva e poi nello stesso bosco si raccoglievano le ramelle per farne fascine per il fuoco per poi riscaldarsi, cucinare, … . 

L'albero magico della saggezza
Il Custode della Conoscenza
Fagus sylvatica L. , fam. Fagaceae - faggio, presso il Lago Laudemio 1.525 m slm

Ma torniamo al faggio. A lui sono stati attribuiti poteri magici e per questo è stato oggetto di culto nella Storia … se ti trovi ai suoi piedi, capisci il perché. 

ai piedi del Faggio


Il Faggio aumenta le possibilità di riuscita di un desiderio e ci guida alla libertá.
A superare i nostri confini ad aprirci agli altri, ad accoglierli, …

Ed é questo il segnale che mi é giunto.

E‘ come se davanti al Faggio ci guardassimo nello specchio, vedessimo ai suoi piedi, alle sue radici la nostra origine.
Lui ci fa guardare indietro e poi alzando gli occhi verso la sua chioma pare ci dia la spinta per prendere il volo.
Per lasciare andare i dolori, gli schemi, i limiti.

Il volo verso la nostra Storia, finalmente liberi anche per realizzare e perseguire le idee.
Quelle messe nel cassetto e che in certi momenti della Vita vanno tirate fuori, scelte … per poi spiccare il volo liberi dai limiti che fino ad allora ci avevano legati.

la faggeta, Monte Cocuzzo, Basso Cilento


E cosí mi torna in mente che la mia a Riccardo Carnovalini e Anna Rastello, quando vennero ospiti da noi in Cilento durante il nell’aprile 2014, fu ... 
Allora peró li portai a visitare la mia roverella ... non un faggio.  

aprile 2014, paspartu, Anna e Riccardo

la mia roverella, Basso Cilento





















Leggevo tempo fa che lo Spirito del Faggio stimola l'intuizione, apre i canali che permettono la percezione delle energie sottili rendendo più chiaro e ricettivo il sesto senso, aprendo quello che la filosofia orientale chiama il terzo occhio.

Se camminate in una faggeta …. 
di occhi ne vedrete .. e tanti, giuro!!!



gli occhi di faggio, in faggeta non sei mai sola/o


Il latino Fagus deriva dal greco “phágø” che significa „io mangio“. I frutti difatti venivano mangiati sia da uomini che da animali sin dai tempi antichi e così, dal verbo greco mangiare, è derivato il nome del genere Fagus … e sylvatica appunto perché cresce spontaneo nei boschi.

I frutti (acheni) del faggio, detti “faggiole” sono commestibili e nel corso della storia poi sono stati, come sempre, come tanti frutti dimenticati, usati solo come cibo per i maiali. Privati del „riccio dai deboli aculei“ si possono consumare leggermente tostati, come nocciole o mandorle, o ancora come un surrogato del caffè. Tutti gli abitanti della foresta ne vanno ghiotti.

Se ne estrae anche un'olio dolciastro che puó essere usato come condimento. Utilizzato pure per l’illuminazione e per realizzare sapone. Un tempo veniva pure usato come combustibile, mentre le foglie anche come foraggio. Ma queste possono pure essere utilizzate in cucina scottate o per fare ottimi risotti. Le gemme bollite in aceto, si possono conservare, sott'olio. 




Dei frutti crudi, vista la presenza di saponine e di un alcaloide, la fagina, la cui assunzione presenta un certo grado di tossicità, soprattutto per i bambini, viene sconsigliato il consumo. Ma come ripeto sempre, e mai mi stanco e ringrazio Paracelso nella dose sta il veleno.
L’uso fu abbandonato perché non redditizio.

Dalla distillazione del legno di faggio si ottiene il creosoto, potente sostanza che venne usata come balsamico e antisettico nelle affezioni dell’apparato respiratorio e nella tubercolosi polmonare , fino all’avvento dei farmaci di sintesi. Inoltre adoperato come insetto-repellente.
Il creosoto é una sostanza irritante, usata anche come conservante del legno, per esempio nelle traversine ferroviarie, di cui la Comunità Europea ha vietato l’utilizzo, nel 2001 (!), poiché presenta un significativo rischio di insorgenza di tumori.
Anche l‘utilizzo di queste ultime, come riciclo magari negli orti o integrate in casette di legno, pare sia nocivo all’uomo.

In erboristeria la droga del Faggio è costituita dalla corteccia, dotata di proprietà astringenti e febbrifughe. Il carbone che si ottiene dal suo legno ha proprietà antiacide e assorbenti delle tossine intestinali. In fitoterapia i germogli di Fagus sylvatica stimolano la diuresi e la funzionalità renale. Inoltre stimola le difese organiche e abbassa il colesterolo.
Nei fiori di Bach (beech) é utilizzato per curare l'arroganza e l'intolleranza verso gli altri e coloro che manifestano atteggiamenti di censura nei confronti degli altri, ma anche per accettare se stessi nel bene e nel male.

Nella cultura anglosassone questa pianta simboleggia la buona fortuna, la saggezza e la stabilità. 
Un‘antica credenza recita che scrivendo il desiderio su un pezzo di corteccia di faggio o su un suo rametto e poi seppellendolo nella terra ai piedi dell’albero, questo si realizzi al cambio giá della luna.

E tante altre storie potrei narrare su questa pianta, che sta sulla Terra prima che l'umanitá ci facesse capolino ...

Se li lasciassimo vivere, potrebbero raggiungere i 300 anni prima di morire! 


Immagini  e Testo (aprile 2017) di Daniela Di Bartolo



la Majella

Commenti

  1. Ciao, grazie, hai scritto con il cuore.ho una simpatia e attrazione per le faggete di Pescasseroli ed è una meraviglia l'accoglienza e il tempo con loro . Presenterò una tesi di counselor sulla.natura e l'energia , tree therapy e abbracci ...mi piacerebbe conoscerti . Giovanni.macca1906@gmail.com

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    Risposte
    1. Scusa, ti leggo solo ora! Si il *cuore* e la *natura* miei compagni di viaggio. Com'è andata? Domani sarò proprio a Pescasseroli passeggiata per erbe & presentazione del mio secondo libro
      .. vieni?

      Elimina

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