Rubus ... il caro rovo
Al rovo ci
sono affezionata.
Il nostro ultimo
orto giardino, OrtInColto, ne é circondato, a mo‘ di siepe ... c’era e ci resterá.
OrtInColto tra quattro Parchi |
Sin da
piccina raccoglievo more.
Zio Tonino e
zia Elisa, alla fine anni `60, mi avevano portato in dono dalla Germania un
cestino che utilizzavo per andare a raccogliere le more, era bianco e rosso ed
era rigido. Ideale.
mamma ed io a Cardina anni 60 col cestino di zia Elisa |
Allora le
more si mangiavano fresche o ci si faceva la marmellata.
Di solito si
faceva la marmellata quando d’estate visitavamo Vella in Maremma.
Un profumo in
tutta la casa! Mi sembra ancora di sentirlo. Poi potevo pulire le pentole col
cucchiano!
In Cilento
ho riniziato a raccoglierle e in Abruzzo sto continuando. Non utilizzo piú solo
i frutti, come da bimba, per marmellate, gelatine … oggi utilizzo pure i
germogli, le foglie ed i fusti pulendoli dalle spine.
le mie creme di bosco |
Un tipo di more piú diffuso é il Rubus fruticosus ma innumerovoli sono le varietà e gli ibridi che si trovano su tutto il nostro territorio. Questo forte e generoso arbusto fa parte della famiglia delle Rosaceae. I delicati fiori dai tenui colori celano la tenacia della pianta nel difendere i suoi frutti con spine che non mollano la presa (parola di raccoglitrice!). E non solo … infatti dall’uomo viene definita una pianta invasiva e pensare che é tipica dei luoghi da lui dimenticati e che riesce a creare delle zone di rifugio per la fauna laddove rifiuti, asfalto e cemento occupano gli ultimi lembi di terreni abbandonati (essa rappresenta quelle zone che Gilles Clèment definisce aree cuscinetto tra centri abitati e zone industriali per esempio, insomma quei luoghi di cui nessuno si sente responsabile!).
In
primavera raccolgo le tenere foglioline che utilizzo in misticanze o
semplicemente scottate o crude condite con olio evo. Oppure metto i germogli in
infusione in acqua di fonte (non più a lungo di una giornata, sennó fermentano)
e se ne beve per tutta la giornata, rimboccando sempre acqua fresca nella
brocca, via via che si beve. Un sogno!! Ogni bicchiere pare di mangiar more
mature.
Un'ottima
bevanda depurativa dopo il lungo inverno.
germogli di rovo in infusione a freddo |
Alle foglie
del rovo vengono riconosciute per esempio proprietà astringenti, depurative,
diuretiche mentre i <> sono ricchi di vitamine C e A. I
semi invece sono molto ricchi di omega 3, 6 e 9 …
Le foglie
inoltre sono ottime come astringente, favorendo l’equilibrio della flora
intestinale.
Con il
decotto di foglie é possibile fare sciaqui per rinforzare le gengive e
gargarismi in caso di mal di gola. insomma una manna.
A Giugno del
2012 ospitammo, dove abitavamo in Cilento per uno dei laboratori del FARE, Francesco
(Nibbio Danzante), il laboratorio di cesteria fu una fantastica esperienza.
Allora usammo canne e salice che erano
giá stati raccolti a tempo debito e in quell‘occasione parlammo di quanti altri
materiali naturali potessero essere utilizzati per creare recipienti leggeri,
„fuscedde“ per il formaggio e le ricotte, borse a rete … tra questi appare anche il rovo!
Per
concludere non posso non parlare della mia amica Paola Anglani, gelatiera
d’eccezione che con le more selvatiche della Vallata Peligna crea uno dei suoi
gelati prelibati …
le raccolte giornaliere |
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i miei baratti con Madre Natura, lei mi dà io la libero |
rovo ed epilobio |
Testo (Gennaio 2017) e foto di Daniela Di Bartolo
N.B.: Parlo del rovo, intorno al 25° minuto, pure nel documentario di Lucrezia Lo Bianco Di là da fiume e tra gli alberi (Feb. 2020, Rai 5)
Di lá dal fiume e tra gli alberi - Rai 5 (Raiplay)
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