il sole d'autunno risplende di nuovo tra clivi e borri _ bentornato Topinambur!
Quando abitavo in Toscana, anni luce fa, li vedevo spesso passando sopra ponti e ponticelli nei borri: gialli, alti, belli. Ai tempi non sapevo
Li utilizzo di fatto con consapevolezza da una quindicina di
anni.
I fiori iniziano a far capolino dal termine dell‘estate fino
all‘autunno. Di questa pianta si consumano i tuberi che sono pronti alla
raccolta quando la pianta non é piú in stato vegetativo, ossia quando secca – questo
vale per le raccolte di tutti i tuberi e radici.
Il topinambur, come tante buone piante viene definita
semplicemente invasiva, solo in senso negativo. E‘ una pianta perenne, chiamata
col termine scientifico di Helianthus tuberosus, parente del girasole
(Helianthus annuus), che invece é una pianta annua. I suoi fiori sono piú
piccoli del girasole comune, simili a grandi margherite; il nome del genere (Helianthus)
deriva dal greco helios ossia il sole e anthos cioé il fiore. Come il girasole difatti si potrá notare che le infiorescenze seguono
il movimento del sole durante la giornata (il cosiddetto eliotropismo).
Da qualche parte ho letto che i fiori sarebbero utilizzati
come insetticida naturale, pare allontanino le mosche – per il loro colore
vivace e la loro durata utilizzo spesso anche loro nei miei mazzolini di fiori
selvatici e officinali per la mia casa o in dono alle amiche.
E ancora che la
farina (ottenuta dai tuberi) aggiunta ad altre farine in minima percentuale (un
po‘ come si fa se si utilizza la farina di canapa per esempio), renda i
preparati adatti a diabetici.
I
topinambur tra i tanti appellativi volgari vengono pure chiamati carciofi del
Canada. Effettivamente la pianta arrivó dal Nord America nel XVII secolo, ma in Europa
fu abbandonata la sua coltivazione con l’avvento della patata … per via della
minore resa, cosa ormai di prassi (se non rende, non si fa). Oltre ad avere poche calorie e un sapore più delicato, rispetto
alla patata.
In
Piemonte viene ancora utilizzata come ingrediente per la preparazione della
famosa bagna cauda.
Il
tubero va consumato fresco, conviene raccogliere man a mano per il consumo
necessario, perché non si conserva molto bene.
Ad ogni modo in cucina si utilizzano anche i suoi petali ... assaggiateli, darete ai vostri cibi un tocco delicatissimo di carciofo ed una pennellata di colore al cibo autunnale!
Ad ogni modo in cucina si utilizzano anche i suoi petali ... assaggiateli, darete ai vostri cibi un tocco
E‘
un alimento estremamente ricco di fibre, sali minerali e vitamine ed ottimo
pure per il benessere intestinale, infatti ne stimola la regolaritá. Inoltre contiene
inulina, che aiuta ad abbassare la glicemia e perció amico di chi soffre di
diabete. E‘facilmente digeribile, sazia ma non appesantisce.
Il
suo consumo può causare del meteorismo intestinale, ne consiglio vivamente un
consumo limitato.
Il
tubero si può utilizzare: crudo, cotto a vapore, in minestra, fritto o in
purea. Uno degli abbinamenti che mi piace di più è con i capperi, scalogno o
cipolla rossa ed il prezzemolo … un po‘ come con i carciofi. Di solito non lo
sbuccio, ma lo lavo e pulisco accuratamente con una spazzola per ortaggi,
semmai utilizzo un pelapatate.

Un
consiglio? Provateli.
Una
cosa meravigliosa é proprio la varietá del cibo che ci prepariamo con cura.
Individuate
sin dalla fine estate i luoghi dove i topinambur crescono, cosí quando saranno
secchi (fine del periodo vegetativo) potrete ricordare facilmente i
posti e andare a raccoglierne i tuberi.
Se li voleste coltivate consiglio di partire da tuberi e non da seme e di iniziare la raccolta dal secondo anno, il tubero avrá cosí un maggiore sviluppo e sará anche piú semplice la mondatura. Non dovrete mai raccogliere tutto. Sfoltite semplicemente la piantagione, cosí avrete per sempre dei bei fiori allegri e dei buoni tuberi dalla scorza rossiccia.
Naturalmente potrete anche procurarvene biologici nei mercati contadini locali, oggi sempre piú diffusi!
Franconia Bassa, Germania, 26 Febbraio 2017
Testo ed immagini di Daniela Di Bartolo
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