Celtis ... da spaccare i sassi!
Le sue tonde e lisce drupe mi hanno sempre affascinato anche
per il contrasto che hanno con le foglie ruvide, seghettate e a punta e ancora
la sua corteccia, che io chiamo pelle, che dopo ogni ruga torna liscia.
In Cilento, nel paese dove ho abitato 12 anni, il bagolaro é
conosciuto come spaccasassi e ci sta proprio bene perché il paese viene
chiamato pure il paese delle rocche. Roccia, tanta roccia e loro d’estate
donano generosamente refrigerio. Il nome scientifico della pianta é Celtis australis. Nella piazza Scipione Rovito ci si gioca sotto a carte,
d’estate … accompagnati dal bel venticello che tira sempre dalla casa dei Rocco.
Invece nell’altra piazzetta, detta Piazza Dante, ma
conosciuta come la Sacra proprio nell’angolo dove é restata l’abside di una
chiesetta basiliana (peccato che ormai il dipinto sia praticamente scomparso)
appena diventata una responsabile della proloco del Paese ci organizzai
concerti … i due bagolari parevano proprio un sipario naturale … un faretto
illuminava il resto dell’affresco e cosí quello che per me era il palco. Si
sono susseguiti concerti ogni anno in quella piazzetta dimenticata e bellissima
…
Ricordo che qualcuno mi disse che andando dal paese ai campi
a piedi in tasca si portava delle drupe di spaccasassi che maturano
proprio in autunno, ottobre-novembre. Sono dolci e quasi dissetanti.
Forse la notizia non me l’hanno data in Cilento, chissá … peró mi é rimasta in
mente.
Poi … é passato tanto tempo. Qualche giorno fa, mentre
facevo una pausa durante la raccolta delle olive, vedendo un bell‘esemplare
della pianta con i suoi frutti scuri, mi sono ricordata di quelle drupe
nerastre …. La notte stessa le ho sognate ed ho risentito il loro sapore e
immaginato il dolce a base di frutta. Cosí due giorni dopo le ho raccolte e ne
ho fatto una crema che é andata a completare il mio dolce a base di mele gelate
ed uva con granella di noci fresche.
Ho letto che se ne puó fare anche un rosolio.
Istruzioni per la
crema
3 pugni di drupe nere. Pentolino inox.
Lavare le drupe e
metterle con poca acqua nel pentolino sulla fiamma. Quando inizia a scaldarsi
l’acqua iniziare piano piano a pestare le drupe con un mestolino di legno.
Quando l’acqua sta per esaurirsi aggiungere altra acqua e continuare. Finché
hai tolto dal pentolino diversi noccioli. Poi prendi il tutto e lo metti in un
colino di metallo, abbastanza capiente, e si schiaccia finché la poca polpa si
divida dai noccioli. Il gioco é fatto.
Avverto che si tratta di un lavoro certosino.
Cibo per l’anima
ed il cuore e destinato a se stessi e a persone che si amano.
Il gusto ed il colore sono molto interessanti ed autunnali,
un incrocio tra una crema di marroni e una di nocciole!
Le foglie invece si possono raccogliere maggio-giugno e sono
ringrescanti ed astringenti.
Non piantate quest'albero vicino ad un’abitazione col tempo
potrebbe danneggiare le fondamenta della casa stessa.
Testo e immagini:
Daniela Di Bartolo, Novembre 2018
Daniela Di Bartolo, Novembre 2018
Commenti
Posta un commento